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Pubblicato per la prima volta a Uppsala nel 1755, il "Somnus plantarum" è uno scritto importante, ma poco conosciuto, del grande scienziato svedese Linneo, artefice del fondamentale sistema di classificazione delle piante, degli animali e dei minerali. Osservando la posizione assunta dalle foglie e dai rami di alcune piante durante la notte, Linneo ricavò alcune sorprendenti riflessioni, molto in anticipo sulla moderna scienza botanica. Linneo capì, infatti, che i movimenti notturni delle piante rispondono sempre a una legge generale del mondo vegetale. La tendenza durante il riposo a riprendere la posizione iniziale del germoglio, ad esempio, oppure la propensione al sonno in giovane età, sono tratti comportamentali che il mondo vegetale condivide con il mondo animale. Stefano Mancuso, botanico, nella sua introduzione al "Sonno delle piante" afferma che "le osservazioni svolte negli ultimi anni dai ricercatori internazionali nel campo della neurobiologia vegetale dimostrano che le piante sono organismi in grado di dormire". Proprio come aveva ipotizzato Linneo. Postfazione di Manlio Pastore Stocchi.